Un collage di scritture dove il citazionismo esasperato si confonde con quella del testo stesso, se non ci fossero le note a specificarlo, nessuno si accorgerebbe delle diverse provenienze dei materiali letterari adottati.
A questo punto, ogni accadimento è possibile, l’unica certezza è che siamo di fronte a film senza avere a che fare con film, e forse questa è la vera maniera per sognare e realizzare l’impossibile, ad esempio, la Lady Roxana del Daniel Defoe va in sposa a quell’impotente dichiarato del bell’Antonio (Vitaliano Brancati); oppure s’insegue l’utopia del cambiamento radicale, “il movente del governo popolare nella Rivoluzione è la Virtù. E il Terrore è giustizia pronta ed inflessibile nel sangue, esso è dunque emanazione della Virtù”, così Robespierre nel 1793 circa i principi del governo rivoluzionario.
La parte più accattivante, come sempre succede in opere di questo genere, va colta nel linguaggio, qui nel ruolo di un vero ascensore, in gran spolvero dall’aulico al volgare. “La svelta e la lenta: modi gergali per definire, rispettivamente, la cocaina e l’eroina”, tanto per intenderci, avanzando per freddure, che so tornar comodo soprattutto nell’estati roventi, “se l’ozio fosse disciplina sportiva, vincerei l’oro alle Olimpiadi” azzeccato autoritratto dell’autore. La comicità è il fil rouge che attraversa tutta l’opera, si consulti il cruciverba a luci rosse, “ 13 or. Virili condanne [Pene], 10 or. Resurrezione della carne [Erezione], 28 or. In due per un bacino [Cosce].
C’è una battuta di Totò nel film I due orfanelli, 1947, dove il comico parte-nopeo e parte-napoletano, dopo aver ammesso sotto tortura molte incredibili colpe, ne confessa anche una che ritiene gravissima: la scoperta dell’America, e proprio in America, esattamente a New York, termina una dei più bei film di Luis Buñuel Simon del deserto, 1966, la cui ultima battuta la pronuncia il demonio sotto le spoglie di un’avvenente signora bionda, rivolta a Simon, non più eremita ma seduto a sorseggiare un drink in una rumorosa discoteca di Manhattan, “è la vita ubriacone devi sopportarla ! Devi sopportarla fino in fondo!”.
Armando Adolgiso, Film senza film, romanzo, Viterbo, Stampa Alternativa, 1986.
27 febbraio 2023