La Voce Regina la Voce dei Poeti
La Voce Regina riapre i battenti dopo un periodo di forzata chiusura, e lo fa in grande stile raddoppiando l’offerta della voce dei poeti. Un consistente ampliamento sia della sezione storica (Voce Regina 1) dedicata alla poesia sonora sia quella della grande stagione della poesia ispano-americana (Voce Regina 3) è stato effettuato per volere dell’Amministrazione Comunale di Bologna che da questo momento in avanti prende in carico l’archivio come patrimonio da salvaguardare in pianta stabile. Oltre al nuovo look dell’interfaccia creato da Chialab, la vera novità consiste nell’apertura in rete da parte di molti poemi archiviati, il fruitore pertanto può ascoltare la voce di poeti direttamente sul suo computer o tramite cellulare. Il restante invece va fruito in loco recandosi nella storica sede allestita nella Biblioteca Sala Borsa, in alcuni Dipartimenti della Università di Bologna e nel breve in tutte le biblioteche dell’area metropolitana del bolognese.
È motivo di grande soddisfazione non solo constatare il salvataggio di un materiale che essendo stato registrato in maniera analogica stava per deperire inesorabilmente ma anche vederlo collocato nella sua nuova veste digitalizzata dentro meritorie istituzioni.
La realizzazione di questo ambizioso piano inizia per volontà dell’allora assessore alla cultura Angelo Guglielmi che ha fortemente voluto nel 2006 allestire il primo nucleo della Voce Regina, quello relativo alla poesia sonora perché apprezzava la validità di questo tipo di sperimentazione. “Non ci si rende mai bastevolmente conto – era solito ribadire – di quanto sia importante anzi utile (straordinariamente utile) disporre di registrazioni di testi poetici interpretati dagli stessi autori. Non si tratta soltanto del piacere di possedere un documento di gran pregio che consente come di riportare in vita poeti scomparsi o comunque di risentirne la voce come se fossero ancora presenti. L’importanza va molto al di là della suggestione di una vita ritrovata. E questo vale soprattutto in maniera particolare per i testi della poesia contemporanea”.